Andiamo a scoprire insieme le domande più frequenti (FAQ) che riguardano l’Osteopatia pediatrica!
L’OSTEOPATIA È RICONOSCIUTA IN ITALIA?
L’Osteopatia è recentemente stata individuata come professione sanitaria dalla legge 3/2018. Il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) sta lavorando con i vari Ministeri per la completa regolamentazione e i decreti attuativi della professione.
ESISTE LA FACOLTÀ DI OSTEOPATIA IN ITALIA?
No. In Italia attualmente non esiste la Laurea in Osteopatia; la formazione avviene esclusivamente presso scuole o istituti privati.
QUESTA SITUAZIONE IN ITALIA HA PORTATO AD UN INCREMENTO ESPONENZIALE DI “SEDICENTI OSTEOPATI” CHE POSSONO ARRECARE GRAVI DANNI ALLA PERSONA. INFORMARSI SEMPRE SULLA SERIETÀ DEL PERCORSO FORMATIVO E SUL POSSESSO DI TITOLI E QUALIFICHE DEL PROFESSIONISTA A CUI CI SI RIVOLGE!
COSA DEVO PORTARE ALLA PRIMA VISITA?
Ogni seduta osteopatica si apre con un’anamnesi per la raccolta dei dati clinici, quindi portare tutta la documentazione clinica del bimbo (foglio di dimissione alla nascita, cartelle cliniche, radiografie, ecografie, etc.), un lenzuolino e qualche gioco con cui intrattenere piacevolmente il bimbo.
IL TRATTAMENTO È DOLOROSO?
No. Il trattamento osteopatico rivolto a neonati e bambini non evoca dolore, e si avvale solo di manipolazioni gentili e non invasive.
QUANTO DURA UNA VISITA OSTEOPATICA?
La visita dura circa 30/45 minuti.
QUANTE SEDUTE È NECESSARIO FARE?
Ovviamente non è possibile stabilire a priori quante sedute sono necessarie perché tutto dipende dal motivo di consulto, dall’età, dalle condizioni cliniche generali e dalla risposta soggettiva al trattamento. Mediamente 2-5 sedute a distanza di almeno 1 settimana l’una dall’altra sono necessarie per migliorare considerevolmente/risolvere il problema. Dopodiché si consiglia di fare delle sedute di mantenimento e di controllo con una frequenza da stabilire insieme, e durante le varie fasi dello sviluppo.
NEL TEMPO CHE INTERCORRE TRA UNA SEDUTA E L’ ALTRA COSA DEVO FARE?
A fine seduta, l’osteopata può consigliare di far fare al bambino eventuali visite specialistiche, di adottare stili/abitudini diverse, di modificare l’accudimento o di proporre alcune attività.
È CONSIGLIATO FAR VISITARE IL PROPRIO NEONATO DALL’OSTEOPATA?
Lo si consiglia vivamente, soprattutto dopo un parto indotto e/o difficile, una gravidanza gemellare o complicata, una nascita pretermine, etc. ma non è necessario se non richiesto dal pediatra o se il neonato non presenta disturbi o atteggiamenti posturali particolari. È fondamentale rivolgersi solo ad osteopati qualificati e che hanno fatto una valida formazione specifica in ambito pediatrico. È quindi preferibile un professionista che lavori esclusivamente o quasi esclusivamente con i bambini.
COME AVVIENE UN TRATTAMENTO OSTEOPATICO?
Le fasi sono 5: anamnesi/raccolta dati, esame obiettivo, test osteopatici, esecuzione delle tecniche manipolative più appropriate, suggerimenti e consigli.
L’ OSTEOPATA PRESCRIVE FARMACI?
Assolutamente no, sia per legge che per vocazione. Il principale mezzo a disposizione dell’osteopata, infatti, sono le sue stesse mani. La palpazione manuale riesce a rilevare le rigidità e tensioni dei tessuti corporei (disfunzioni somatiche) e, con il trattamento manipolativo, a ristabilirne la normalità.
L’ OSTEOPATA COLLABORA CON ALTRI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE?
L’ osteopata collabora e interagisce con tutte le figure professionali che si occupano di neonati e bambini: pediatri, neonatologi, neuropsichiatri infantili, ginecologi, ostetriche, ortopedici, neurologi, neurochirurghi, fisiatri, fisioterapisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, infermieri pediatrici, logopedisti, psicologi, etc.
CI SI PUÒ SOTTOPORRE AD UN TRATTAMENTO ANCHE DURANTE LA GRAVIDANZA?
Si. Durante la gravidanza, lo scopo del trattamento osteopatico è attenuare il più possibile i dolori e le sensazioni di disagio legate ai cambiamenti fisiologici della gravidanza e preparare al meglio l’organismo della futura madre al parto. Rivolgersi solo a osteopati con specifica formazione in tale ambito.
L’ OSTEOPATIA PUÒ AVERE DELLE CONTROINDICAZIONI?
Sì. Il trattamento osteopatico, come qualsiasi altra forma terapeutica o disciplina, può presentare delle controindicazioni relative o assolute. Compito dell’osteopata, ancor prima di attuare il proprio atto terapeutico, è quello di considerare e verificare eventuali controindicazioni al trattamento stesso.
IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO HA UNA FUNZIONE DI PREVENZIONE?
Si. Il professionista rileva quanto prima possibile le restrizioni di mobilità che, se trascurate, possono sviluppare successivamente disturbi funzionali, indebolimento dei sistemi di difesa naturali, squilibri posturali, dolore e/o altre condizioni patologiche.
COME SI DIVENTA OSTEOPATI?
Al momento sono due i percorsi formativi possibili: uno di 5 anni, part-time, a cui si accede con una laurea di primo livello in discipline sanitarie, quindi laurea in medicina, fisioterapia, odontoiatria, etc.; e l’altro invece di 5 anni a tempo pieno, a cui si può accedere con la scuola media superiore. Tali percorsi sono disciplinati dalla normativa europea CEN EN 16686.
PER LAVORARE IN AMBITO PEDIATRICO È FONDAMENTALE AVERE UNA SUCCESSIVA SPECIALIZZAZIONE CHE CONSENTA AL PROFESSIONISTA DI ACQUISIRE TUTTE LE COMPETENZE NECESSARIE PER LAVORARE CON BAMBINI E FAMIGLIE!
QUAL È LA DIFFERENZA TRA OSTEOPATIA E FISIOTERAPIA?
Il Fisioterapista si occupa prevalentemente della riabilitazione del paziente in seguito ad una patologia o trauma. Si avvale dell’approccio manuale, dell’esercizio terapeutico e dell’utilizzo di mezzi fisici per il recupero della funzione lesa. L’osteopata basa tutta la sua formazione esclusivamente sull’approccio manipolativo, e sulla normalizzazione delle disfunzioni somatiche dei tessuti corporei, in presenza o meno di patologia conclamata.
QUAL È LA DIFFERENZA TRA OSTEOPATIA E CHIROPRATICA?
Esistono numerose differenze, principalmente si può dire che la Chiropratica esercita unicamente nel campo articolare, mentre l’Osteopatia interviene su tutti i tessuti, anche in ambito cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali). Il campo di applicazione dell’osteopatia è dunque più ampio.